Il 12 ottobre gli Stati Uniti celebrano il Columbus Day, che commemora il giorno in cui il famoso esploratore approdò su un’isola a nord-est di Cuba. Quella che lui chiamò San Salvador. Era il 1492. Questa la storia. Ma forse non tutti sanno la Luna potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nel viaggio di Colombo.
Questi, infatti, affrontò lo stesso itinerario nei successivi 10 anni. La sua quarta e ultima esplorazione, mentre perlustrava la costa dell’America Centrale, trovò Colombo in seria difficoltà. Tanto che, il 25 giugno 1503 dovette far attraccare due delle sue caravelle sulla costa settentrionale di quella che ora è la Jamaica. Che cosa lo ha salvato? Un’eclissi lunare.
A quanto pare, Cristoforo Colombo consultò l’allora fondamentale almanacco Regiomantus. Quest’ultimo era lo pseudonimo di Johannes Müller von Königsberg, un noto matematico tedesco e astronomo. Prima della sua morte, Regiomantus pubblicò un almanacco di grande valore per i marinai che conteneva informazioni dettagliate sul Sole, la Luna e i pianeti, così come sulle stelle e le costellazioni.
Usando la propria copia dell’almanacco, Colombo scoprì che la sera del 29 febbraio 1504 si sarebbe verificata un’eclissi lunare totale, già sin dal sorgere del satellite. Lo stesso esploratore racconta di come, dopo aver incontrato il capo Arawak della tribù che abitava l’isola sulla quale lui e la sua ciurma erano approdati, gli disse che il dio cristiano era arrabbiato perché il popolo indigeno non aveva più intenzione di rifornire il proprio equipaggio di cibo. E per dimostrare tale disappunto, il suo dio avrebbe fatto in modo che la Luna scomparisse, dopo averla fatta apparire di un colore rosso sangue. Un aspetto stranamente “infiammato”, tanto da renderla “sanguinosa”, come quella cui abbiamo assistito pochi giorni fa. Un fenomeno decisamente inconsueto e misterioso per gli indigeni dell’isola.
Quando l’eclissi fu nel pieno della suo verificarsi, poco prima della fine della fase totale, Colombo informò gli Arawak che il dio cristiano li avrebbe perdonati e che la Luna sarebbe riapparsa come prima. Indicazioni che lui stesso lesse e calcolò proprio grazie all’almanacco che aveva consultato. Cosa che si verificò subito dopo, quando il satellite poco a poco cominciò a riapparire, con grande sollievo degli Arawak. Da allora, e fino a quando le navi di Cristoforo Colombo giunsero nel 1504, gli Arawak promisero di approvvigionare l’esploratore e i suoi uomini.
Questo è quel che la storia e i diari di bordo di Colombo raccontano. Per noi, un altro modo di considerare quel che avvenne quando l’America non aveva ancora questo nome.